Linee guida per la rimozione, gestione e riapplicazione del topsoil

La gestione delle terre e delle rocce da scavo

Le terre frutto delle escavazioni realizzate in occasione di cantieri in aree agricole o naturali sono un bene prezioso. Il suolo escavato infatti, se opportunamente gestito, può generare nuovo suolo che con il tempo potrà svolgere le sue piene funzioni ecosistemiche.

Nell’ambito dell’azione B2.4, sono state prodotte linee guida che hanno l’obiettivo di fornire indicazioni utili affinché i suoli escavati vengano riutilizzati sulla base delle loro qualità intrinseche – sia in situ che in aree destinate ad interventi di rigenerazione urbana, spazi pubblici, aree naturalisticamente caratterizzate e aree rurali – praticando una corretta gestione in tutte le fasi di cantiere.

Le indicazioni che vi sono contenute contribuiscono al raggiungimento di importanti obiettivi:

  1. favorire la limitazione del consumo di suolo;
  2. creare un’economia circolare per cui i suoli di buona qualità escavati nella realizzazione di opere e infrastrutture vengano riutilizzati, con brevi distanze di percorrenza e preferibilmente
    nello stesso ambito comunale, in aree destinate ad interventi di riuso e rigenerazione urbana, così come definiti dall’art. 7, comma 4 della LR 24/171;
  3. valorizzare il suolo e facilitarne il riuso nell’ambito della produzione e gestione dei materiali di scavo per opere edili e infrastrutture in applicazione del DPR 120/2017 e della direttiva
    851/2018;
  4. limitare l’uso di ammendanti nelle aree verdi urbane.

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